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Toma Piemontese DOP

Il termine “toma” usato in Francia, Sicilia, Valle d’Aosta e Piemonte sembrerebbe derivare dal francese antico “tumer”, cadere, riferendosi dunque al momento della caduta della caseina durante la coagulazione. Testimonianze storiche che lo identificano in modo univoco risalgono all’XI secolo, quando era utilizzato come integrazione del pasto dai ceti meno abbienti. In quel periodo infatti, i formaggi dal sapore più intenso erano anche chiamati “il formaggio dei poveri” poiché il loro gusto pungente permetteva di non usare altre spezie e sale e di poterne mangiare piccole quantità alla volta.
SCHEDA TECNICA
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    DENOMINAZIONE:

    Toma Piemontese DOP

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    ZONA DI PRODUZIONE:

    Piemonte: province di Novara, Vercelli, Biella, Torino, Cuneo, Alessandria, Asti

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    TIPOLOGIA:

    formaggio grasso e a pasta molle semicotta (Toma Piemontese a latte intero); formaggio semigrasso a pasta semidura e semicotta (Toma Piemontese Semigrasso)

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    LATTE:

    vaccino, intero

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    CROSTA:

    non edibile, elastica e liscia, di colore paglierino chiaro o bruno rossiccio a seconda della stagionatura (Toma Piemontese a latte intero); poco elastica, di aspetto rustico di colore che va dal paglierino carico al bruno rossiccio (Toma Piemontese Semigrasso)

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    STAGIONATURA:

    periodo minimo di 60 giorni per le forme di peso superiore a 6kg e di quindici giorni per le forme di peso inferiore

  • icon_produzione

    PRODUZIONE:

    annuale, estiva (alpeggio)